“Questo Paese non si puo’ dividere: ha problemi urgenti da affrontare. Alla vera sfida, quella della competitività, non si può rispondere con l’Italia o con un sistema regionale. Per certe sfide abbiamo bisogno di una dimensione almeno europea”. Il leader di Confindustria, Carlo Bonomi, più chiaro di così non poteva essere. Il testo di legge Calderoli non gli piace, lo vede anzi solo come “l’inizio di un percorso di riflessione su un tema molto complesso”.
Ci sono temi insomma che possonoi essere gestiti solo a livello nazionale. Un esempio su tutti, il Monte Bianco: “Chi se ne dovrebbe occupare? E’ un tema della Val d’Aosta è un tema italiano? Qualche riflessione dobbiamo farla”. E aggiunge: “Quando abbiamo pensato alle 23 materie (che Veneto e Lombradia vogliono trasferite, nel progetto di legge, per intero alle Regioni ndr) era 22 anni fa, il mondo si è trasformato”.
Pronta la replica del ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli: “Nessuno vuole spaccare alcunché. E’ chiaro che ogni livello di Governo rappresenta un ostacolo burocratico e con l’eliminazione di alcuni di questi orpelli di burocrazia credo che il primo ad avvantaggiarsene sia il mondo delle imprese”. “Autonomia significa dare più poteri ai territori, premiare l’efficienza, tagliare sprechi e burocrazia, e in quest’ottica reintrodurre le Province con piena dignità” ha commentato dal canto suo il leader leghista, Matteo Salvini.