Carolina Varela a Teramo unisce nell’Arte Italia ed Ecuador

Solo un grande amico dell’Ecuador, come il teramano Alfredo Aramondi, imprenditore e rappresentante in Italia della CBEI, la Camera di commercio che mette in relazione il nostro Paese con quello sudamericano, e un appassionato della vera Cultura quale Claudio Rozzi, amministratore delegato di Italconfidi, potevano fare il miracolo. Quello di portare a Teramo il soprano Carolina Varela, ambasciatrice artistica ecuadoriana nel mondo, nei grandi teatri dove si è esibita fino al Vaticano. Indimenticabile infatti fu anni fa la sua esecuzione della “Despedida de Azucena” di Joaquin Rodrigo davanti a Sua Santità Papa Benedetto XVI.

L’Arte collega i popoli, ma ancora di più l’amicizia che ogni giorno si consolida sempre più grazie al lavoro certosino di personaggi come Aramondi. Con la Varela a Teramo sono arrivate anche la viceconsole dell’Ecuador in Italia, Sara Lucia Ona, e l’imprenditrice Gladys Rosado, importatrice qua dei celeberrimi cappelli Panama (www.giemmehat.com).

Ma, chiaro, l’attenzione dei teramani è tutta confluita su di lei, la soprano che ha studiato con mostri sacri come Mirella Freni a Modena e Raina Kabaivanska all’Accademia Chigiana di Siena e Monserrat Caballè a Saragozza, in Spagna. E’ stata una giornata di incontri, per la strada con i suoi ammiratori certo, ma anche istituzionali, grazie all’interessamento dell’avvocato Luca Pilotti, consigliere della Provincia di Teramo: la Biblioteca Melchiorre Delfico, la presidente dell’Associazione Primo Riccitelli Alessandra Striglioni, il presidente dell’Istituto musicale Braga, Lino Befacchia, che conosceva già per chiara fama l’arte unica della Varela.

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