Bastava osservare gli occhi dei ragazzi ecuadoriani giunti sin qui per uno stage formativo per capire quanto affratelli l’Arte. Occhi pieni di riconoscenza e commossi, occhi quasi increduli del grande affetto loro tributato. La giornata che ha chiuso (almeno per quest’anno, ma, considerato il successo, si pensa a una replica il prossimo anno) il progetto di interscambio culturale tra Abruzzo ed Ecuador, nell’aula magna del Liceo “Grue” di Castelli, ha sancito un’amicizia e arricchito gli stessi studenti abruzzesi, alle prese con una Cultura diversa dalla loro.
A sottolineare l’importanza dell’evento la presenza del ministro ecuadoriano Josè Antonio Carranza, commosso anch’egli di questa Grande Bellezza, del soddisfattissimo sindaco di Castelli, Rinaldo Seca, dei deus ex machina dell’evento “La Chicchera tra Tradizione e Innovazione. Dialogo Artistico tra Castelli e l’Ecuador” e cioè la consigliera comunale Alessia Di Stefano e il massimo rappresentante in Italia della CBEI Alfredo Aramondi , oltre naturalmente alla Preside del Liceo, Eleonora Magno, e alla preside dell’Istituto alberghiero “Di Poppa-Rozzi”, Caterina Provvisiero. Il ministro Carranza era in rappresentanza dell’Ambasciatore ecuadoriano Esteban Moscoso Bohman, che in Abruzzo viene spesso grazie all’instancabile lavoro del teramano Aramondi.

Evento riuscitissimo che non è stato solo un interscambio di conoscenze sulla ceramica – Castelli ne è una delle capitali mondiali, per tradizione e qualità – ma un vero e proprio esercizio culturale e umano che ha arricchito gli studenti italiani ed ecuadoriani. Tradizione antichissime che si sono “contaminate”, quella castellana che conosciamo bene e quella del Paese sudamericano che risale a quattromila anni fa: la cittadina di Valdivia fu la prima.
“Dal condividere emozioni ed opinioni, dal tempo passato insieme e non solo nelle aule per gli esperimenti e i lavori, abbiamo scoperto di avere molto in comune” ha commentato uno degli artisti ecuadoriani.

Il risultato non è solo nella produzione finale della chicchera, la famosa tazzina della tradizione, che si è unita all’impareggiabile cioccolato ecuadoriano, forse il più buono e di qualità del mondo (lo ha portato e promosso l’imprenditrice Ana Maria Chaglia), ma soprattutto il fatto che un evento così bene organizzato ha gemellato veramente i cuori di due realtà differenti e due Paesi che hanno nella gentilezza, nel rispetto della Bellezza e dell’Arte i loro grandi pregi.