Pallavicini22, quando la vera Arte riqualifica il territorio

“Vista sull’Arte”: con questa intervista a Claudia Agrioli, creatrice dello spazio espositivo Pallavicini22 Art Gallery (Roberto Pagnani ne è il Direttore Artistico, la Galleria è a Ravenna) inizia un ciclo di riflessioni su come talento, impegno e passione hanno salvato, in questi decenni, la Cultura italiana.

Un’idea che definirei “controcorrente” quella di aprire un luogo di dialogo come può esserlo solo una Galleria. Dove è nata l’ispirazione?

Lo spazio espositivo nasce nel 2019 come elemento propulsore per la riqualificazione del territorio in un quartiere nel centro della città che negli ultimi anni era stato oggetto di degrado.

Un “faro culturale” nella città: come ha reagito Ravenna a questa scommessa coraggiosa?

L’idea di aver aperto uno spazio espositivo in quella zona della città ha dapprima destato sorpresa per il contesto in cui si trovava, poi è stato accolto con piacere dalle persone curiose di conoscere e approfondire le scelte artistiche che abbiamo proposto. Oggi i momenti delle inaugurazioni sono appuntamenti ricorrenti per amanti dell’arte, artisti e critici che si confrontano e godono della piacevolezza degli incontri che si generano.

Mi raccontava che ha preso la decisione anche per rilanciare il quartiere Farini grazie a iniziative artistiche. Crede che i “territori” siano le giuste postazioni per rilanciare il dibattito culturale in Italia?

Si, lo credo, perché è dove la gente vive e si muove che pullula l’energia giusta per il rilancio. Ovviamente sono fondamentali la modalità e i contenuti che si trattano. Nel nostro caso l’arte nobilita e rende il nostro obiettivo più facilmente raggiungibile.

Come è arrivata, in quanto a storia personale e culturale, sin qui?

Sono cresciuta con la mia nonna che mi ha insegnato ad apprezzare la bellezza di ogni forma artistica e della cultura in senso lato. La curiosità di conoscere e approfondire quanto avevo studiato sui libri ha successivamente guidato la scelta delle mete dei miei viaggi una volta cresciuta. Il destinare uno spazio a sala espositiva è stata quindi una scelta naturale, un desiderio avverato.

Pallavicini 22 è uno spazio aperto anche e soprattutto ai giovani artisti. Può raccontare ai lettori qualche loro storia che l’ha convinta o emozionata?

Il progetto “Sosteniamo i giovani talenti” destinato agli artisti esordienti è stato concepito insieme a Pagnani in tempo di pandemia, quando non si sapeva cosa sarebbe successo al termine del lock-down. Abbiamo quindi pensato che fosse nostro compito offrire l’opportunità di esporre i propri lavori in una personale mettendo a disposizione lo spazio espositivo, la rete dei comunicatori e un curatore. La nostra ricompensa più grande è stata la soddisfazione che abbiamo letto negli occhi dei ragazzi per la realizzazione di un sogno. Altresì le mostre sono state particolarmente apprezzate dai visitatori intervenuti, che hanno sempre frequentato lo spazio espositivo con vivo interesse.

Roberto Pagnani, che conosciamo come collezionista e artista, curatore dell’Archivio Collezione Ghigi-Pagnani, collabora con la Galleria. Come scegliete i temi delle esposizioni?

Abbiamo iniziato con il selezionare gli artisti che si presentavano a Pallavicini22. Successivamente Pagnani ha iniziato a proporre artisti che ho apprezzato ed è iniziata una programmazione prevalentemente indirizzata su una nostra diretta scelta.

Riqualificare non solo il territorio, ma anche l’Arte. Come farlo? E che ruolo possono avere le istituzioni in questo senso?

Mi affido a Pagnani per la scelta degli artisti da proporre, perché ritengo che la qualità dell’offerta debba essere di un buon livello. Le istituzioni hanno un ruolo determinante perché è attraverso un lavoro di rete, condiviso, che si possono realizzare progetti importanti e di rilievo per la città.

Che artisti sta valorizzando ora? Che esposizioni ha in programma per i prossimi mesi?

Quest’anno si concluderà il progetto che abbiamo dedicato a “8 Maestri contemporanei: l’evoluzione del pensiero musivo a Ravenna” che vede coinvolti: Marco De Luca, Giuliano Babini, Paolo Racagni, Verdiano Marzi, Felice Nittolo, Luciana Notturni, Giovanna Galli, Marco Bravura. Stanno proseguendo le collaborazioni con Nanni Menetti, Maurizio Pilò, Giuseppe Nicoloro, Daniela Carletti, Andrea Hess,  Lia Proti, Sara Meliti e Gio Manzoni, Gianni Mantovani.

Che passo in avanti e in più vorrebbe fare nel 2022?

Il sodalizio con Roberto Pagnani è sempre più consolidato ed abbiamo pensato di costituire un’associazione che curi la promozione e favorisca la conoscenza dell’ Archivio Collezione Ghigi-Pagnani e della sua storia, altresì che svolga opera di promozione e divulgazione dell’arte in tutte le sue espressioni attraverso la realizzazione di iniziative culturali che consentano l’incontro fra esperti e amanti dell’arte presso Pallavicini22.

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