La Spagna fa i conti con il regime di Franco. Varata la nuova Legge di Memoria democratica

“La memoria è un diritto dei cittadini e, soprattutto, delle vittime”. Lo ha detto ieri al Congresso il ministro alla Presidenza, Félix Bolaños, poco prima che l’aula desse il via libera alla nuova Legge sulla Memoria democratica. In una Spagna divisa a metà, in cui le fratture ideologiche non sembrano mai ridursi, si cerca di dare un senso comune alla Storia.

Tentativo più che meritevole, ma destinato al fallimento in un dualismo sinistra-destra che non accetta le ragioni dell’altro. Centossantatre voti a favore, 159 contrari, il testo è passato: lo Stato si occuperà di trovare le 114mila salme dei desaparecidos durante la guerra civile, sepolti nelle innumerevoli fosse comuni e per questo creerà una bandi dati genetica delle vittime della Guerra Civile.

Il regime franchista è stato dichiarato ufficilamente illegale. Quella costruzione che vedete nella foto, la Valle de los  Caídos un tempo tempio del regime, si chiamerà d’ora in poi, mano prosaicamente, Valle de Cuelgamuros: le spoglie del generale Franco sono già state trasferite a Madrid. La Legge sull’Amnistia del 1977 non verrà derogata ma il Diritto internazionale prevarrà sulla legge stessa.

Si farà luce sul mancato rispetto dei diritti umani e sui crimini tra 1978 e 1983. Inoltre cambia il concetto di vittima: sono “le persone che hanno sofferto un danno fisico, morale o psicologico, danni patrimoniali o offese nei diritti fondamentali dal colpo di stato del 18 luglio 1936 fino all’entrata in vigore della Costituzione nel 1978”, questa la nuova definizione. I titoli nobiliari acquisiti durante la guerra civile e la dittatura sono aboliti. I libri di testo saranno “attualizzati”. Una legge non banale dunque che ha generato polemiche: il PP protesta perchè pensata e promossa con i voti di Bildu, ERC invece la considera troppo “debole”.

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