La condanna a morte di Memo Remigi nell’Italia degli ayatollah

Il “ragazzino che gioca con le chiappe delle signore”, parole sue, è in questi giorni il bersaglio preferito delle casalinghe. Lo è anche degli opinionisti di cui è pieno il Paese, i famosi intellettuali della domenica. Memo Remigi è un uomo distrutto. “Moralmente” dice lui. Ma anche fisicamente: a 83 anni e ripudiato dal’ammiraglia di Stato, la Rai, come potrà riprendersi? Con la camicia di forza che nel frattempo devono avergli fatto indossare, così la smette di muovere quelle mani lontano dal pianoforte?

E’ strana, l’Italia. Non si sorprende delle grandi ingiustizie che si consumano giornalmente, è diventata insensibile a povertà e disagio sociale, ma si eccita – allo stesso modo di Memo – non appena si palesa un bailamme televisivo. Il noto musicista è colpevole – e per questo è stato condannato a morte senza appello – di aver sfiorato il lato b di un’ospite fissa della trasmissione a cui partecipa lo stesso Remigi. Avendo una certa età, invece che in camerino l’ha fatto in diretta.

Apriti cielo! Gliene hanno dette di tutti i colori: il maniaco, il vecchio bavoso, l’incontinente. Da essere un estimatore del gentil sesso (ah, se quella mano fosse rimasta al suo posto!), è diventato il nemico pubblico di donne e tv di Stato, che ammette sproloqui e offese, volgarità e tentativi di aggressioni nei suoi programmi, ma la mano morta no.

“Alla mia età non è facile superare il grave stato d’animo in cui l’azienda Rai, alla quale ho legato tutta la mia vita artistica, mi ha ridotto” ha twittato il povero Remigi. Peraltro non si sa – i frame televisivi non sono così chiari – se abbia toccato veramente la povera Jessica Morlacchi, che le cronache riferiscono essere l’ex leader del gruppo musicale Gazosa, insomma una sconosciuta (fino a ieri). Alla fine Memo “per tutelare la dignità di uomo e artista” si è rivolto al suo avvocato, che chiederà conto di quella che il musicista chiama “l’ingiusta e sproporzionata gravità della condanna” cioè l’espulsione da viale Mazzini.

A poco varranno i messaggi di solidarietà che sta ricevendo. Quando nel nostro Paese condannano mediaticamente (dal Grande Fratello in poi), la sentenza è definitiva. Remigi verrà bruciato come stregone nella pubblica piazza.

Anche perchè, Memo, diciamocelo, è giusto così: il “Jessica, famolo strano” l’aveva già inventato Verdone. Ivano, il protagonista tamarro di “Viaggi di nozze” si lanciò così: ” Famolo!… E se vie’ quarcuno?”. E Jessica, senza scomporsi più di tanto: “Mejo. Potrebbe esse pure mejo”.

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