Lo cercavano anche in Spagna

Le fototessere del boss latitante Matteo Messina Denaro, il ricercato numero uno in Italia catturato pochi giori fa, stavano da tempo anche nei commissariati spagnoli. La Guardia Civil era da tempo in collaborazione con l’Antimafia italiana (Operación Tiberiades, questo il suo nome), lo ha rivelato il giornale El Confidencial.

Di mafiosi e soggetti ricercati in Italia ce ne sarebbero molti a svernare in Andalusia: tutte le attenzioni, per un tempo, sarebbero state a Puerto Banús, a due passi da Marbella, dove in teoria il boss avrebbe poturo avere una base. E così si sono susseguiti pedinamenti e intercettazioni. Addirittura, secondo il quotidiano, ci sarebbe stata la certezza, ma poi sdalmentita l’analisi del dna, di averlo trovato a Marbella: c’era un tizio in un locale che gli assomigliava moltissimo.

La destinazione spagnola poteva essere per il ricercato una delle più sicure, secondo gli inquirenti, sia perchè nell’area c’è la possibilità di continuare a fare affari (droga e investimenti immobiliari) sia per il fatto che le carceri spagnole, in caso di arresto, non prevedono trattamenti speciali contro i mafiosi come il 41 bis. 

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