Morto di Covid Colin Powell, il generale e segretario di Stato Usa simbolo della guerra in Iraq

Personaggio integerrimo e controverso, Colin Powell, il generale americano che ha vinto tante battaglie sul campo ma perso quella decisiva contro il Covid. E’ morto ieri l’uomo che agitò la fialetta di antrace davanti ai membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite all’inizio del 2003: serviva a giustificare la geurra con l’Iraq. Powell fu onesto da ammettere poi che quelle prove delle armi di distruzione di massa erano false o comunque non credibili.

E per questa integrità morale, il generale figlio di immigrati giamaicani che combattè e comandò in Vietnam, è stato spesso contestato, come quando, dopo aver coperto dal 2001 al 2005 la carica di Segretario di Stato Usa sotto la presidenza di Bush junior, dichiarò nelle elezioni successive di appoggiare Barack Obama, Hillary Clinton e ultimamente Joe Biden. Un repubblicano atipico.

Già consigliere per la sicurezza nazionale ai tempi remoti di Ronald Reagan, è stato in poche parole il militare più in alto grado degli Stati Uniti, dal 1993, il più giovane in quel ruolo, Capo dello Stato maggiore congiunto. Tutto ciò che sono stati gli americani negli ultimi trent’anni porta anche la sua firma.

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