Spiagge, scadono le concessioni. Fra due anni via alla concorrenza come vuole la Ue

Due anni di proroga, ma giusto per garantire la transizione. Le spiagge italiane sono libere: dal primo gennaio 2024 il settore sarà aperto alla concorrenza. Si chiude così, con la sentenza del Consiglio di Stato, una questione che ha fatto scalpore. Diritti a vita di “proprietà delle spiagge” italiane di cui i concessionari hanno usufruito, alcuni pagando allo Stato cifre irrisorie.

Ci sarà forse una seconda puntata, con l’associazione di categoria dei concessionari che farà le sue rimostranze al Governo, ma l’Unione Europea ha già specificato che l’Italia deve mettere “rapidamente in conformità la ​sua legislazione​ ​con il diritto europeo e la giurisprudenza della Corte di Giustizia​”​. ​

Una lotta che dura da anni, con una condanna per l’Italia cinque anni fa per il mancato rispetto delle norme Ue. Il Consiglio di Stato nella sua sentenza afferma che “la perdurante assenza (nonostante i ripetuti annunci di un intervento legislativo di riforma, mai però attuato) di un’organica disciplina nazionale delle concessioni demaniali marittime genera una situazione di grave contrarietà con le regole a tutela della concorrenza imposte dal diritto dell’Ue​”. E per essere ancora più chiari si parla “dell’eccezionale capacità attrattiva del patrimonio costiero nazionale​”.

Un sostanziale “finora abbiamo guadagnato poco sinora”: “una correlata offerta di servizi pubblici più efficiente e di migliore qualità e sicurezza, potendo contribuire in misura significativa alla crescita economica e, soprattutto, alla ripresa degli investimenti di cui il Paese necessita​” si legge nella sentenza.

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