I nemici di Civitanova? Stanno a Roma e Ancona (ma per favore non ditelo in giro)

“La lotta di liberazione dal dominio coloniale e la creazione di nuove forme istituzionali di governo…”. Non sono parole prese da un manuale dell’Ottocento, ma pronunciate qualche giorno fa da una sino ad oggi sconosciuta indipendentista, Tiziana Albanese, rappresentante di Trinacria, in occasione della Giornata dell’Orgoglio siciliano. Parole che ci sono venute in mente quando abbiamo letto il manifesto che vedete qui in copertina. L’affrancamento da tutti non è solo questione di scozzesi, sardi, irlandesi, catalani o corsi. Anche a Civitanova si fa sul serio.

Nella lettera aperta scritta “ai miei concittadini” il candidato Silvia Squadroni incita a non essere asserviti “agli ordini romani o anconetani”. “Unisciti a noi!” prosegue il manifesto, “lontano dalle ideologie partitiche”. In un solo colpo, la candidata riesce nell’impresa di gettare alle ortiche i partiti, che sono la base (e la sostanza) dell’attività politica di qualsiasi Paese, e a minare i rapporti con il Governo nazionale e Regionale.

Come può, dopo aver letto tutto ciò, un presidente, un dirigente, un assessore prendere in serio le eventuali proposte della candidata in questione? Ma forse la Squadroni ha in mente, almeno questo evinciamo dalle sue parole, un isolamento da tutto e tutti (anche da soldi, finanziamenti, fondi Pnrr dunque, perchè dalle odiate Roma e Ancona arrivano), tale da consentirle magari un’alleanza con la siciliana Albanese (che una settimana fa gridava: “Ci unisce il desiderio di liberazione delle nostre terre”).

Ce la vedete Civitanova come la Catalogna? Perchè da quelle parti chi non vuole parlare con il Governo centrale di Madrid ripete fino allo sfinimento che la maggioranza ce l’hanno loro. Un po’ quello che ripete sulla stampa la Squadroni, la quale ha affermato su una testata locale che nel caso non dovesse arrivare al ballottaggio andrà al mare. Magari in Sardegna o Sicilia. “Io solo combatterò, procomberò sol io”. Versi magnifici scritti da recanatese Giacomo Leopardi: un buon inizio per una campagna elettorale contro chiunque.

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