Il vizio di nascondere le proprie idee

Ma perchè svincolarsi dai partiti? Certo, se andiamo indietro nella storia della nostra Repubblica ne hanno combinate di grosse. Ma un Parlamento (o un Comune) privo di aggregazioni, in cui ognuno parla per sè, senza schemi culturali e territoriali di riferimento, beh un consesso così non ce lo immaginiamo neanche. Perchè i partiti sono il collante, che piaccia o no, della democrazia nel nostro Paese, i depositari, i garanti. E l’ideologia, la vituperata ideologia che è diventata quasi una parolaccia, è ancora più importante in tempi di frammentazione: cosa votano i cittadini se i candidati, come succede a Civitanova, spesso non dicono da quale parte stanno? 

Insomma, che affidabilità può avere chi si presenta come svincolato da tutti e tutti? Il “civismo” che produce liste (anche di pochi voti, anche clamorosamente vuote giusto per far vedere che si è in tanti) è a nostro giudizio una via di fuga dalle responsabilità politiche nei confronti degli elettori. Quelli civitanovesi stavolta si trovano una quantità impressionante di candidati, molti dei quali immaginiamo stiano lì non solo per amore delle proprie idee ma anche per contare qualcosa nel dopo-elezioni (anche poco, ma basta per coltivare il proprio orticello).

Vorremmo tempi  diversi, nuovi, da quelli in cui si presentavano a livello nazionale partiti come “Via la Casta”, “W la Fisica”, “Dna Democrazia Natura Amore” (era quello di Ilona Staller detta Cicciolina), “Azione e Contemplazione – In te si raduneranno tutte le genti”. Ma scegliere fra due soli schieramenti no? Un centrodestra e un centrosinistra in cui possono convergere tutti? A Civitanova sembra che non si possa. Il dubbio è che eludere le ideologie, la posizione e il ruolo che si ha in campo, serva a disorientare l’elettore e ingannarlo.

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