Macerata, presto un Museo del Risorgimento. E San Severino aprirà quello della Resistenza

(articolo di Maurizio Verdenelli) – Ripartire da Garibaldi? Certo! In particolare da quell’unica ma splendida vittoria di San Pancrazio, il 30 aprile 1849, nella difesa della Repubblica Romana del Triumvirato Mazzini, Armellini e Saffi. Già, Giuseppe Mazzini che Macerata ha di recente onorato installando nell’omonima piazza la ‘negletta’ (causa la marginalità del luogo) l’antico busto del ‘Padre della Patria’ che era stato collocato in un’eccezionale concorso di popolo, nell’Italia allora benchè monarchica, al grido ‘Mazzini e Garibaldi’.

‘Padre di Macerata’ è stato pure Giuseppe Garibaldi e non solo perchè deputato cittadino alla Costituente proposto dal Circolo Popolare ma anche (sorride comprensivo il massimo storico di studi garibaldini, Pietro Pistelli) perchè, seppure Lui inconsapevole, nell’ottobre di quel 1849, essendo ripartito l’Eroe dalla città 9 mesi prima, nacquero molti bambini ai quali fu dato al Battesimo il nome ‘segnaletico’ di Giuseppe.

Pistelli oggi sotto la statua di Garibaldi (definita comunemente la migliore al mondo) ha dato la carica. Relatore ufficiale da sempre della cerimonia, l’eminente studioso ha trovato ancora nuovi argomenti per riattualizzare in epoca post (?) Covid un momento storico importante per il Capoluogo. Che ha significato per la popolazione un riunirsi festoso dopo che la manifestazione era saltata causa epidemia. Nel nome di Garibaldi, ‘uno dei nostri’.

“Bisogna portare queste pagine di Storia patria nelle scuole cittadine” ha proposto al sindaco Sandro Parcaroli. Pistelli è reduce dal successo del suo terzo libro ‘Ferite fisiche e morali di Garibaldi’ (prefazione di Maurizio Verdenelli, editore Buonanno, gruppo Feltrinelli). Promettendo il sindaco impegno per far risorgere… il Museo del Risorgimento, una parte del quale giace richiuso nei fondaci comunali. Pensare che è stato per quantità di reperti, il più ammirato d’Italia.

Alla manifestazione, partecipata come non mai, presieduta da Parcaroli e dal col. Carmelo Capuano a capo del Comitato d’intesa tra le associazioni d’Arme di Macerata hanno partecipato con rappresentanti del Consiglio comunale, il prefetto Flavio Ferdani, il questore Vincenzo Trombadore, il comandante provinciale dei Carabinieri ten.col Nicola Candido e l’on. Adriano Ciaffi.

Nel pomeriggio una bella notizia che va aggiungersi alla ventilata rinascita del Museo maceratese. Al quale di sicuro si affiancherà il Museo della Resistenza a San Severino Marche cui il Presidente Mattarella ha concesso la Medaglia d’Oro al Merito Civile. Giusto riconoscimento ad una città che ha dato tanto dal ’43 al ’45 con le sanguinose battaglie di Valdiola e Chigiano. Una lotta senza quartiere ai nazifascisti che vide unica in Italia la partecipazione di partigiani neri nel leggendario battaglione Mario, e di un protagonista assoluto come Enrico Mattei.

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