Povero Varco al Mare. Strattonato, maltrattato, discusso, schiavo della politica. Il progetto del Politecnico di Milano, su cui pochi hanno eccepito e che “inventerebbe” spazi verdi e fruibili e un unico corridoio dal Comune al mare, non piace alle opposizioni, temiamo perchè l’abbia proposto l’ammistrazione attuale. E così è stato mandato in campo un progetto alternativo, quando già i lavori sono iniziati. Nella sostanza si discute di quante piante e quanti posti auto: variazioni da prefisso telefonico che non cambiano il senso della questione. Un progetto a Civitanova si può pure mettere in campo, ma tanto poi viene contestato.
Suggeriamo così al sindaco di proporre progetti più arditi e architetti vittime inconsapevoli delle avanguardie più estreme. Come Franck Gehry che mise una tettoia in acciaio, che cambia colore a seconda dell’intensità della luce, a un complesso di hotel, ristoranti e casinò di Barcellona. Si chiama “El Peix”, il Pesce, e a Civitanova, come vedete dalle foto, andrebbe benissimo, nel lungomare sempre che prima abbiano finito l’estenuante braccio a ferro sui campi di padel.
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Di fronte al “Pesce” si potrebbe mettere una struttura galleggiante come l’Aerotel costruito in Qatar, anche per risolvere il problema della ricettività turistica (ha 152 camere). E poi, ruotando, funziona come una dinamo e genera l’energia elettrica e riutilizza, fra l’altro, l’acqua piovana. E perchè scartare l’enorme anatra alta sei metri che gli americani hanno messo a Long Island, nei pressi di New York. Di sicuro, funzionerebbe da stimolo per il turismo.
![](https://www.22periodico.it/wp-content/uploads/2022/06/aerotel.jpg)
Ma a Civitanova non si può nè stupire nè proporre e figuriamoci progettare. Il Varco al Mare è ostaggio delle prossime elezioni, perchè, nel caso il sindaco uscente non venga riconfermato, cambierà di nuovo il progetto. O forse sarebbe meglio mettere da parte tutti i progetti e le ambizioni per la Civitanova futura. Tenerla così, ferma e immobile di fronte al logorio del tempo, che ve ne pare? O riprodurla fedelmente com’era nell’Ottocento, così da riportarci tutti indietro alla nostra gioventù? Eh, non è una buona idea per il futuro?