Già è cambiata l’aria

Il teatro cambiò con l’invenzione del palcoscenico girevole più o meno agli inizi del Novecento. In questo modo le scene cambiavano assai più velocemente di prima e “a vista” del pubblico presente, deliziato sin da subito del nuovo stratagemma. Il teatrino elettorale invece non è mai cambiato nei secoli: le porte girevoli sono state sempre le più usate. 

Sono bastate poche ore affinchè le scenografie cambiassero anche a Civitanova. Fabrizio Ciarapica si è preso la sua “rivincita” personale, grazie a una campagna elettorale non urlata e non incentrata sulle presunte “malefatte” degli altri candidati. A forza di dargli contro, senza evidenze, i contendenti dell’attuale sindaco si sono calati sempre più nei panni di don Lollò Zirafa, il protagonista de “La Giara” di Pirandello che vedeva ovunque nemici e di nessuno si fidava, neanche di colui che gli riparò il prezioso vaso del titolo. Come finì? Incastrato dentro la “sua” giara.

Bene, oggi già queste tensioni sono terminate, a sentire o a leggere. Si riconosce a Ciarapica il merito di aver guardato anche ai partiti e non solo alle civiche, di aver agglomerato gente che la pensava allo stesso modo, a differenza di altre liste che comprendevano l’intero arco costituzionale, di aver appunto minimizzato gli attacchi. Ci si accorge ora che tutti, e non solo i civitanovesi, hanno bisogno di stabilità e non di risse.

Diventa difficile ora sconfiggerlo nel ballottaggio. Dovrebbero mettersi insieme, per una “causa comune” che l’elettore non capirebbe e senza conseguire verosimilmente un risultato, la Paglialunga e la Squadroni, dalla sinistra alla destra passando per i Cinque Stelle (il cui flop andrà negli annali). 

E’ già epoca di porte girevoli, di cambi di casacca, di nuove scenografie. Il che dimostra quanto gli avversari di Ciarapica abbiano sbagliato campagna elettorale e, probabilmente, scenario.

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