Ricordando Stefano Tartuferi

(articolo di Maurizio Verdenelli – foto di Luciano Carletti) – La terza edizione di ‘Zaino in spalla’ (a cura dei comuni di San Severino Marche e Serrapetrona e del Cai territoriale) ha avuto questa volta un sapore dolceamaro ‘ricordando Stefano’.

Nello spazio, con altissimi abeti, della chiesa di Madonna delle Nevi a Villa d’Aria frazione supermontana di Serrapetrona, dov’è nato Domenico Fianchini (papa’ amorevolissimo di Renato Zero) e da dove sembra di scorgere perfino… le Alpi, la presenza di Stefano Tartuferi, protagonista della vita del Cai con incarichi d responsabilità, amatissimo commerciante della piazza settempedana, è stata una presenza viva ed emozionante. 

Nei ricordi dei familiari, degli amici (tra questi dirigenti di scuola) e della vicesindaco di San Severino Marche, prof. Vanna Bianconi: tutti si sono alternati nel racconto di un uomo buono, sempre a disposizione del gruppo. Stroncato, la scorsa estate, da improvviso malore al ritorno dalla stessa escursione di cui domenica scorsa si è tenuta la terza edizione. La cornice è stata la musica popolare dei ‘Cantastorie di Passo Treia’ (Luciano, Giorgio e Ferdinando) che hanno accompagnato la mattinata nella memoria dell’amico scomparso, nell’amicalità e nella condivisione del ‘rancio’ (immancabile la vernaccia) all’ombra degli abeti davanti alla chiesa ora chiusa a causa del terremoto di 6 anni fa.

Polittico di Serrapetrona

“Ricordo ancora – è la testimonianza di Giovanni Santachiara – l’arciprete don Maurizio che da muratore costruì la Chiesa della Madonna della neve. Vestito con i pantaloni, allora era raro vedere un prete senza tonaca, che scavava le fondamenta munito di una vanga. Era famosa la Vernaccia dell’Arciprete che lui stesso faceva. Una volta fu ‘scavalcato’ dal notabile di Serrapetrona sor Battista Pesa. Stavano per portare via, forse per una mostra, il celebre Polittico di Lorenzo d’Alessandro (una delle opere piu’ importanti del ‘400 in Europa ndr) dalla Chiesa di San Francesco a Serrapetrona. Sor Battista si presenta con il fucile i spalla, senza dire una parola. Il dipinto rimase lì dove si trova ancora collocato”. (foto in copertina: La vicesindaco di San Severino Marche, prof. Vanna Bianconi, con gli escursionisti del Cai)

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