Stavolta difficile che si fermino

​​Più che avere come obiettivo immediato la destituzione della “Guida Suprema” Ali Khamenei, ​i manifestanti iraniani che affollano le piazze in questi giorni hanno fatto sapere al mondo che la repressione delle “Guardie rivoluzionarie”, la polizia locale, è brutale. Come nel passato, ancora più. Questa volta non si fermeranno. Decenni di vessazioni si sono sommati alla morte d​ella giovane​ Mahsa Amini,​ 22 anni, colpita a morte per non aver indossato “propriamente” il velo.

Stavolta, rispetto al passato, la protesta è più estesa, specie tra le donne che in tutto l’Iran si tagliano i capelli in pubblico in segno di sfida al regime. Difficile che lo sovvertano. Ma la forza delle manifestazioni (oltre 70 morti, migliaia di arresti) segnano un nuovo capitolo per chi governa teocraticamente il Paese: questa rabbia popolare non si fermerà con un semplice bagno di sangue.

Il potere è tuttavia compatto perchè ad Ali Khamenei,​ ​​ormai vecchio e debilitato, succederanno o il presidente Ebrahim Raisi​ o il figlio Mojtaba​, entrambi esponenti della fazione più conservatrice. Ma il muro contro muro, specie quando la legittimazione popolare è ai minimi anche per via delle difficili situazioni economiche e della corruzione endemica, non potrà reggere a lungo. 

Share:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
On Key

Related Posts

Willem de Kooning e l’Italia

Alle Gallerie dell’Accademia  di Venezia (tutti i giorni dalle 8.15 alle 19.15, tranne il lunedì 8.15-14, aperta fino al 15 settembre) è stata inaugurata la

Residenze digitali, Amat premia un fanese

Premiata la creatività marchigiana nella quinta edizione di Residenze Digitali, una chiamata nazionale agli artisti della scena contemporanea che vogliano espandere i propri confini esplorando lo spazio

Claudio Bisio, come raccontarsi male

Martedì 23 e mercoledì 24 aprile, alle ore 21.15, salirà sul palco del teatro Rossini di Civitanova Marche un Claudio Bisio accattivante, carismatico e irriverente con La mia vita