Pendolari. Per lavorare fa ogni giorno Napoli-Milano (andata e ritorno) in treno

Giuseppina Giuliano è una giovane assistente scolastica che ha voglia di lavorare e soprattutto di sopravvivere. Ai quotidiani milanesi ha raccontato la sua storia di pendolare perenne, come tanti, ma lei ha già battuto tutti i record perchè ogni giorno fa Napoli -Milano (dove si trova la scuola in cui lavora) e ritorno. Il motivo è semplice: se un qualsiasi posto letto nella città lombrada costa almeno 600 euro e il suo stipnedio è di poco più di 1100, la Giuliano ne spende, a suo dire, di meno in treno, circa 400 euro tra sconti, “punti” e offerte.

Ma è possibile? Come fosserva il giornale online Open il costo di una Frecciarossa (quello che porta la giovane alle 5 della mattina a MIlano e la riporta a Napoli alle 18, cinque ore di viaggio a tratta) è di 182 euro giornaliere. Imposibile, sostiene Open, anche orientandosi su altri treni, che il costo mensile complessivo non superi i 400 euro. E come metterla sul fronte della salute e sicurezza del lavoratore? “L’art. 2087 del Codice civile impone al datore di lavoro di adottare tutte le misure volte a tutelare la salute del personale” e quindi anche di coloro che lavorano con lei. Domande legittime a cui sicuramente verrà data una risposta.

Ma la vicenda della Giuliano è significativa perchè, a parte i record di percorrenza e l’enorme distanza dal posto di lavoro, è vero che molti pendolari – spesso serviti male dai trasporti pubblici, con ritardi peraltro frequenti – vivono quotidianamente la situazione dlla giovane campana. I prezzi a Milano sono diventati proibitivi anche per i più abbienti.

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