A scuola di “cesteria”

(articolo di Maurizio Verdenelli) – Ritorno al passato, ritorno al futuro: ritorno a scuola. Così per il prof. Luciano Carletti, insegnante di matematica in pensione, organettista, leader dei cantastorie passotreiesi, fotografo e scrittore e per Lino Marinelli uno dei primi allievi del grande don Amedeo Gubinelli nel fondare anni fa nelle Marche in assoluto la seconda rievocazione vivente della Natività (a Taccoli, San Severino).

Carletti e Marinelli sono tornati a cattedra con una materia che di curriculare non ha nulla se non la suggestione della nobile tradizione artigianale ed agricola del passato ad incrociare in modo fruttuoso due importanti ‘pratiche’. Da qui le fatidiche ‘cesterie’ presenti, alcune, ancora sul territorio regionale. Parliamo della realizzazione a mano dei panieri, cestelli, cestini, contenitori con vimini e vincastri prodotti dalla ubertosa campagna marchigiana.

Chiamati dalla maestra Graziella Leonardi, Luciano e Lino sono saliti in cattedra presso la scuola elementare Arcobaleno, del plesso comprensivo Paladino, a Passo di Treia. E nel corso di una mattinata hanno insegnato l’arte antica di annodare il flessibile vincastro per ‘dar vita’ ad inossidabili canestri che hanno accompagnato utilmente il lavoro della gente dei campi. Praticamente un grande popolo di lavoratori che fino agli anni 60 hanno rappresentato con la loro quotidiana fatica il 70% del Pil maceratese.

Gli scolari – due classi terze, due classi quarte ed una quinta – si sono dimostrati attenti e capaci. Piccoli ‘canestrai’ crescono!

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