Enrico Vanzina ad Ascoli, omaggio a Stipa e Rozzi

(articolo di Maurizio Verdenelli) – “Buongiorno, sono Paolo Mieli, il direttore del Corriere della Sera. Vuol scrivere per noi?”. ‘A Paolo, ma vaffa!!’. “Era il 1990: fui così assunto al Corsera. Con un ‘vaffa’ a Mieli che avevo scambiato per Verdone. Con Carlo, amico da sempre, ci facevamo infatti a quel tempo scherzi con le vocine. Naturalmente Mieli telefonò subito dopo, io mi scusai. Firmammo il contratto stabilendo un record: fui il primo ad essere assunto al Corrierone nonostante avessi mandato a quel paese il direttore”.

E’ un fiume in piena Enrico Vanzina che, sabato sera ad Ascoli Piceno nella Sala della Ragione a Palazzo dei Capitani ha presentato in anteprima il suo “Diario Diurno” -“pensando ad Ennio Flaiano e al suo Diario notturno”. Il regista e scrittore di 132 film di successo (“su tutti, non dico su quelli, non molti che non amo ricordare, ma su Febbre di cavallo e Sapore di mare, metto Vacanze di Natale”) e’ stato accolto come il figliol prodigo ad Ascoli Piceno, palcoscenico di film intramontabili e ‘patria’ di Pietro Stipa, un gigante della stirpe dei proiezionisti cui si rifà il personaggio storicizzato da Tornatore in Nuovo Cinema Paradiso. “Questo film e’ la storia della mia vita” disse Pietro con gli occhi lucidi dopo averlo visto.

A Palazzo dei Capitani, che s’affaccia sul set naturale di Palazzo del Popolo, davanti ad Enrico sono magicamente riapparse altre icone, altre eccellenze. L’indimenticabile presidente Costantino Rozzi che ad un Ascoli-Roma (stagione 1995/96) vede Vanzina con la sciarpa della Roma in piazza del Popolo e subito l’invita ad un aperitivo al Caffè Meletti. “Che emozione poi rivedere qui e adesso in sala la figlia di Costantino, Antonella” dice Vanzina. E’ il momento dei brividi. Si emoziona l’assessore Nico Stallone (con lui la collega di giunta Donatella Ferretti) che esordi’ il 21 dicembre 1995 in Roma-Ascoli, giovanissimo libero di grandi speranze: poi un infortunio che lo privò di una carriera luminosa. “Così addio Mondiale giovanile. Il mio posto lo prese un certo… Ubaldo Righetti”. 

Stallone poi annuncia un evento, il mese prossimo, nel nome dei Grandi Ascolani delli Sport planetario: il memorial Carlo Vittori, il guru di Pietro Mennea. Sul filo perdurante dell’emozione s’incrina la voce di Vanzina parlando della malattia che ha portato via Carlo nel 2018. E’ un attimo, poi torna il sorriso ricordando il fratello piccolissimo (o vecchissimo, dacchè Enrico si sente come il Benjamin Bytton di fitzgeraldiana memoria) preferire alla ‘vernice’ di un film scritto dal padre Steno il bacio della giovane Brigitte Bardot a quello della splendida Gloria Swanson. (Nella foto di copertina, Vanzina con Carla Stipa, una delle cinque figlie di Pietro)

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