Valorizzare le case dove hanno vissuto i grandi compositori e farle mete degli appassionati di tutto il mondo. E’ il progetto dell’Università della Musica Ferenc Liszt e del museo Kodály (che ne faranno parte), con la collaborazione del Centre Européen de Musique (European Music Centre). Si chiamerà “Réseau des Maisons et des Musées de Musiciens d’Europe” e comprenderà fra l’altro le Case di Beethoven a Bonn, Vienna e Baden, la Casa di Brahms a Baden-Baden, la Fondazione Pablo Casals a Tarragona, il Centro Manuel de Falla a Granada, la Casa Mendelssohn a Lipsia, la Casa di Sibelius a Turku, la Collezione Bellini di Firenze, l’Istituto Chopin di Varsavia, il Museo Bizet di Bougival e la Fondazione Amália Rodrigues di Lisbona. Sarà anche l’occasione – è uno degli scopi principali del progetto – per far collaborare artisticamente città e Paesi coinvolti.

Wenders, Kaurismäki o Loach. A Cannes i film sono una (commovente) elegia della marginalità
Trentaquattro anni dopo aver sedotto Cannes con il suo celebre “Paris,Texas”, Wim Wenders potrebbe riportare a casa la Palma. Magari in Giappone, Paese che lo