Il video “fantasma”. Non si sa da dove viene e che fine ha fatto

Ma dov’è il video che ha infiammato la campagna elettorale nelle ultime settimane? Non ce n’è traccia, sembra, negli archivi comunali nè la candidata Squadroni, destinataria di un esposto-denuncia da parte del sindaco per violazione della privacy, diffamazione e ricettazione (da chi ha avuto il video? è la domanda), non rivela per ora la provenienza di quelle immagini.

“E’ tutto nelle mani della Procura, non c’è altro da aggiungere” fanno sapere ambienti del centrodestra, mentre la Squadroni ammette che c’è un interessamento dei magistrati (“La procura mi ha chiamato per sommarie informazioni testimoniali su un procedimento che evidentemente è stato aperto”) pur sottolineando di aver ricevuto “diverse telefonate e messaggi di persone che mi hanno confermato di aver visto il video in diretta”, come riporta Cronache Maceratesi.

Sì, ma quale parte del video? Perchè, come asserito da chi difende la parte lesa che ha denunciato la Squadroni, ci sarebbe un “buco” di dieci minuti tra la fine di quel famoso Consiglio Comunale di due anni fa e la “famosa” registrazione, in “streaming” come si era detto, ma forse in “post-produzione” come è stato ipotizzato nell’esposto.

Gli inquirenti vogliono fare chiarezza sulla vicenda. Nel mentre, l’avvocato Squadroni, che ieri ha ricevuto il supporto del leader dei Cinque Stelle Giuseppe Conte, ha diffuso tramite stampa un comunicato in cui si propone per “ricomporre ed aggregare tutte le anime dell’arco costituzionale, da destra a sinistra” e chiedendo anche ai sostenitori di Fratelli d’Italia e Lega “un voto disgiunto” nella tornata elettorale del 12 giugno, si auspica “un ballottaggio ove sarà necessario dare vita ad alleanze costruttive”, vale a dire, come ha ripetuto in un’altra occasione, con la lista Pd.

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