Marco Rossi, l’uomo che stravolge le gerarchie calcistiche. E domani Italia-Ungheria

“Nessun allenatore prepara la squadra solo per non perdere, sappiamo che giochiamo sempre contro squadre molto più forti di noi. Contro l’Inghilterra ho visto la squadra che volevo. Concentrati e motivati, anche se a fine stagione non è semplice. Credo che la vittoria sia legittima”. Il giorno dopo, Marco Rossi, l’uomo che ha riportato la nazionale ungherese a una sua dignità internazionale, non cambia atteggiamento. Umilità e impegno, senso del gruppo e compattezza.

Abbiamo molto da imparare da lui e qualcuno in Italia si chiede perchè non ci siano tecnici come lui sulla panchina azzurra. Gente insomma che si è fatta da sola. Con Rossi a dirigere l’orchestra e di fronte a una Puskas Arena gremita quasi solamente di bambini (si sarebbe dovuto giocare a porte chiuse), l’Ungheria ha sconfitto meritatamente l’Inghilterra (dopo aver fermato Francia e Germania all’Europeo). La formazione di Southgate non perdeva da 22 partite. La rete decisiva è stata siglata da Szoboszlai con un calcio di rigore. 

Domani i ragazzi di Marco Rossi affronteranno a Cesena l’Italia. “Dove l’Italia è veramente all’anno zero sono le strutture, gli stadi. Troppo indietro – ha dichiarato il tecnico in una recente intervista – Anche in Ungheria la situazione è cento volte meglio. Ogni club di prima e seconda divisione ha uno stadio nuovo, statale e in concessione. Ha un suo centro di allenamento, lo spazio per le academy, l’attenzione ai giovani. In Italia gli stadi sono incredibilmente vecchi, si vede male. Due anni fa sono stato a Napoli per vedere un mio giocatore, del Salisburgo. Sono stato a trovarlo in albergo e poi ho scelto di vedere la partita da casa, in tv. Perché allo stadio si vede malissimo, troppo distanti. Io non so come oggi tutto ciò sia ancora possibile”. 

Intanto domani capolista del girone è la sua Ungheria. Germania, Italia e Inghilterra la guardano dal basso verso l’alto. Se l’effetto sorpresa durerà, lo vederemo domani in campo.

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