La parola di moda è geotermia. In Ungheria progetto “pilota” a Szeged

La parola di moda per l’approvigionamento energetico è ora geotermia. In Italia Enel Green Power e Vulcan Energy hanno cominciato a lavorare insieme per scoprire le nuove potenzialità del settore alle porte di Roma. E’ da due secoli che è iniziato l’utilizzo industriale della geotermia, per la chimica e poi per la produzione di energia elettrica, e ora è risorsa energetica di tutti.

In Toscana questa rinnovabile consente di soddisfare il 30% del fabbisogno elettrico regionale, oltre a evitare l’emissione di CO2 e ridurre il consumo di petrolio.

Dal canto suo l’Ungheria sta puntando sulla geotermia naturale nei suoi territori, come a Szeged dove c’è acqua calda nel sottosuolo (a 92 gradi a due chilometri di profondità), per ovviare alla dipendenza di gas dalla Russia. Il progetto in questione nella terza città ungherese consentirà di riscaldare 27mila appartamenti e attività produttive: se escludiamo l’Islanda, nota per i suoi geyser, sarà il più grande sistema di riscaldamento urbano geotermico d’Europa. L’esempio ungherese sarà seguito da altri Paesi in Europa.

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