“Quando feci assaggiare i vincisgrassi a Putin”. Addio ad Alessandro Cardini, geniale musicista e imprenditore

(articolo di Maurizio Verdenelli) – “Italiano? Molto bene!’ e Vladimir Putin mi strinse la mano. I ‘miei’ vincisgrassi gli erano evidentemente piaciuti ed allora azzardai: ‘Presidente, sono anche musicista come il suo amico Berlusconi!’. Si stupì… stupendomi: ‘Conosce Silvio?’. ‘Certo: lo conoscono tutti in Italia, presidente!”. Poi dal n.1 del Cremlino un… Don di elogi per la nostra pasta maceratese.

Accadeva in Russia a Rostov sul Don all’inaugurazione di un grande ristorante-pizzeria di proprietà di Nucri Savvidi, importante fabbricante di sigarette, amico di Putin. Alessandro Cardini, ingegnere elettronico con interessi nell’enogastronomia, dal ’96 a Kiev dove aveva aperto di volta in volta 4 ristoranti, era stato professionalmente coinvolto nell’apertura del maxilocale a Rostov per via dell’amicizia con il figlio di Savvidi.

Quando mi raccontò l’episodio eravamo a Sella di Pitino, era il luglio del 2014. L’incontro col presidente russo era avvenuto qualche anno prima e lui era ritornato a Passo Treia da poco  per una ‘toccata e fuga’. Ansioso al solito di ritornare presto in Ucraina dove allora era a capo di un’azienda alimentare, ‘Cuore di pizza’, con 10 dipendenti.

L’ing.Cardini con il giornalista Maurizio Verdenelli (Sella di Pitino, luglio 2014)

L’ingegner Cardini, che era pure e sopratutto un bravo musicista e compositore, ieri è ‘partito verso nuove armonie’ come poeticamente hanno definito il suo addio l’adorata figlia Anna Lucia, 29 anni, l’ex moglie Betty (figlia del cofondatore della Lube, Benito Raponi), il fratello Andrea (noto medico che l’aveva salvato 9 anni fa dall’infarto) e la cognata Giovanna. Il popolare ‘Sandro’ – il funerale domani a Passo Treia – avrebbe compiuto 68 anni essendo nato il 20.12.1954.

Da tempo era costretto lontano da Kiev, dal suo appartamento in piazza plocet Drusbi Nuridiv (‘Pace tra i Popoli’) e chissà se stavolta avrebbe evitato i disastri del conflitto armato cosi come facilmente – mi disse – aveva dribblato la rivolta di piazza contro il presidente filorusso Viktor Yanukovich. “La rivoluzione così come descritta fuori dal Paese io non l’ho vista per intero, veramente anche se a due passi da casa mia!”. “Piuttosto ho visto crescere il tenore di vita degli amici ucraini. Quando arrivai la prima volta, tutti ad invidiarmi per la BX bianca di Betty. Ora in tanti girano con auto di marca tedesca: Bmw, Mercedes, Audi e non sono rare perfino le Bentley. Dall’Ucraina e dalla Russia poi è tanto visibile la nostra crisi nazionale che se magari al mio ristorante uso utensili necessariamente ‘umili’ così come umili sono le derrate per i nostri cibi più popolari, mi dicono: “Possibile che voi italiani siate così poveri…”. 

“Ci fu poi un momento che con Luciano Sileoni fu progettato di realizzare cucine Lube in Ucraina, ma poi il pensiero si rivolse alla Romania”. Cardini – suonava sax, organo elettronico, clarinetto, chitarra – aveva cantato tra gli altri con Eros Ramazzotti, Luca Barbarossa, Riccardo Fogli e Zucchero Fornaciari. Del brano ‘Che sarà’, ispirato a Macerata portato da Jimmy Fontana a notorietà internazionale, lui ne aveva fatta una versione in ucraino.

Nell’86 il suo ‘Shine Shine Shine’ era stato il tormentone dell’estate italiana: lui e i ‘Mania’ diventate in quei mesi presenze abituali alla Rai. Da Filippo Fratalocchi, Cardini (da ingegnere aveva lavorato alla Selenia) al palazzo di S.Elpidio a mare aveva poi suonato in serate che aveva contato tra gli ospiti i potenti dc: Andreotti, De Mita, Forlani. E ci fu una volta che al celebre festival Cantamare di Cefalu’, Zucchero si era sorpreso con il trio maceratese: “Come avete fatto ad essere qui?!”. L’ingegnere-musicista, con un sorriso rispose: “Siamo marchigiani, ovvio (ed amici del sarnanese Leo Birzoli, allora vicedirettore generale Rai ndr)!”. Addio, Sandro: ti sia lieve la terra! (foto di Genesio Medori)

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