Un voto che cambia gli equilibri. Anche in Ungheria un italiano su due ha votato il centrodestra

Un successo che segue la scia “della nostra cooperazione e amicizia” e che servirà per la pace in Europa e “a rilanciare l’economia nel continente e gestire la crisi energetica”. Il Primo ministro ungherese, Viktor Orbán, ha voluto congratularsi con i vincitori delle elezioni in Italia, sottolineando che è un successo anche per i comuni valori cristiani.

Anche gli italiani che vivono in Ungheria hanno appoggiato la coalizione di centrodestra in modo massiccio: il 52,54% dei voti sono andati a Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia contro il 17,51% di Pd e Italia Democratica e Progressista. Pochi i voti, rispetto al risultato italiano, anche per il Movimento 5 Stelle (11,86%). Calenda con Italia Viva di Matteo Renzi hanno avuto il 7,53%, l’Alleanza Verdi e Sinistra il 5,71%, +Europa il 2,82, Impegno Civico di Luigi Di Maio l’1,13% e Movimento delle Libertà lo 0,88%.

Ma com’è andata in Italia? Sin dai tempi in cui le indicazioni di voto erano – non molto tempo fa – del 34% per la Lega e poco più del 6% per Fratelli d’Italia, s’era capito che il centrodestra (o sarebbe meglio dire la destra, visto il risultato di rendita di Berlusconi, appena sopra l’8%) avrebbe vinto facilmente le elezioni. 

I motivi sono chiari: pochi hanno ancora fiducia nella sinistra, come testimoniato dall’exploit di Conte e dei Cinque Stelle, e dei governi tecnici s’erano un po’ tutti stancati. Inoltre il Terzo Polo non decolla. Oggi la Lega è ai suoi minimi storici, meno del 9%, e Fratelli d’Italia al 26%. 

Giorgia Meloni che è partita da meno del 2% è la vera vincitrice della competizione e arriva ad essere la prima donna Presidente del Consiglio con molti problemi da risolvere: le alleanze a venire in primo luogo e la profonda crisi economica e morale che attanaglia il Paese. Per vincere si è professata atlantista, ma l’Europa tuttavia non sembra guardarla con troppo affetto: vedremo se cambieranno le relazioni d’ora in poi.

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