La siccità fa riaffiorare l’antica città romana di Augustobriga

Tre necropoli e alcuni templi romani sono riemersi, a causa della grande siccità di quest’anno, a Valdecañas, nella provincia spagnola di Cáceres. Dopo aver passato settant’anni sottacqua, per via della costruzione di un bacino idrico, la città romana di Augustobriga è riemersa nel suo splendore. Era un centro importante nella Lusitania vetoniana, sulla strada che collegava le grandi città di Augusta Emérita (Mérida) e Cesaraugusta (Saragozza).

Gli archeologi, coordinati dalla Direzione Generale dei Beni Culturali e delle Belle Arti del Ministero della Cultura spagnolo e dalla Junta de Extremadura, hanno cominciato a esaminare templi e necropoli ritrovati. Il nome di Augustobriga è stato scoperto solo nell’Ottocento, grazie al ritrovamento di un’epigrafe (Senatus Populusque Augustobrigensium). L’insediamento ottenne la cittadinanza nell’anno 74 con Vespasiano. Città soggetta a tributo, di diritto latino fin dal primo secolo, costruì nel secondo secolo il colonnato dei Marmi, nel terzo le sue mura, nel momento in cui diventò “municipium”. 

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