Via libera Ue, sbloccati i fondi “congelati” per l’Ungheria. Ma sui diritti Bruxelles è ancora critica

​​L’annuncio è arrivato dala ministra della Giustizia ungherese, Judit Varga​: “​La Commissione europea ha dato il via libera all’avvio della presentazione del pacchetto giudiziario al Parlamento ungherese. Continuiamo a lavorare per garantire che l’Ungheria ottenga le risorse che merita”. ​L’accordo con l’Unione Europea è stato dunque raggiunto, dopo mesi di stalli e contrattazioni.

Per ottenere i fondi Ue bloccati (​la sospensione dei 7,5 miliardi di euro all’Ungheria​, ​pari al 65% dei fondi​, ​per  non aver riformato in maniera sufficiente, a giudizio della Commissione​ europea​, “le 17 misure correttive concordate” in merito a indipendenza della magistratura e lotta alla corruzione​)​, il parlamento di Budapest dovrà ratificare l’accordo. ​​​

Per una questione che si risolve, un’altra se ne apre. I presidenti di cinque gruppi politici al Parlamento Ue ​hanno scritto alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, per esprimere “profonde preoccupazioni riguardo agli ultimi sviluppi legislativi in Ungheria” sulla questione dei diritti della comunità Lgbtq+​.

I cinque fanno riferimento alla possibile denuncia che potrà essere presentata contro chi ha “attività contrarie allo stile di vita ungherese e alla Legge fondamentale​” o viola “il ruolo costituzionalmente riconosciuto del matrimonio e della famiglia​”. Secondo i gruppi Ue la decisione sarebbe in contrasto con il “rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appar­tenenti a minoranze​” (articolo 2 della Costituzione europea).

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