Gli strani incroci. Alemanno-Rizzo si inventano un nuovo spazio politico contro l’appiattimento di Giorgia

​Contro “i conservatori, liberisti e ultra-atlantisti” che governano. Si vociferava da tempo il ritorno in campo sulla scena politica di Gianni Alemanno. Il profeta della destra sociale, quella non capitalista, ha fondato il suo movimento puntando il dito proprio contro Fratelli d’Italia e la sua ex-amica leader Giorgia Meloni.

“FdI mi fa rimpiangere Andreotti, Fanfani, Moro e Craxi” ha detto l’ex leader missino nel weekend al congresso del neonato “Indipendenza!” svoltosi all’hotel Midas, lo stesso luogo dove giovanissimo prese le redini del Fronte della Gioventù succedendo a Gianfranco Fini. Una suggestione? Magari un rientro dalla porta secondaria del bolognese che ruppe con Berlusconi? Tutt’altro.

Il messaggio è ruvido: critico con la Unione Europea e la sua adesione senza dibattito alla causa ucraina, schierato con i palestinesi nelle vicende di Gaza, polemico con la Nato e tanto anti-capitalista da portarsi dietro in quest’avventura (si vedrà) il comunista Marco Rizzo, con cui condivide pensieri non allineati. Non è una boutade, quella di Alemanno. Dietro le quinte del nuovo spettacolo ci sono l’ex finiano Fabio Granata, i nomi noti della destra quali Marcello Taglialatela e Massimo Arlechino e tanti altri in ordine sparso.

Voti alle estremità, ma non troppo. Perchè l’ex sindaco di Roma parla in faccia a quella parte di Italia contraria al pensiero unico: sugli allineamenti a Ue, Nato, Israele e Ucraina, tanto per metterle in fila, ma anche contro il premierato proposto da Meloni e soprattutto sulla intoccabile dipendenza politica dagli Stati Uniti. Alla destra anti-capitalista, come alla sinistra, gli americani che danno ordini non sono mai piaciuti. 

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