(Il Mondo della Birra – articolo di Giovanni Rodolfi) – Passando per gli stand della fiera di Rimini (BEER & FOOD. Attraction) tra le tante novità, ne potete trovare una al quanto singolare. Anche la mitica Guinnes, la stout per eccellenza ha lanciato la sua IPA. Come possibile che un’azienda (Athur Guinnes & Sons) che ha creato un mito ed una tendenza in Italia abbia ceduto alle mode del momento? Tenendo conto che stiamo parlando della bevanda nazionale Irlandese. Negli anni novanta in Italia realizzava Pub e proponeva uno stile birrario (stout) difficili da masticare per noi italiani abituati alla “bionda per la vita”. 

Guinness. Da sempre questo era sinonimo di una birra, di una stile. Chi beveva questa birra era uno tosto perché, il gusto non era semplice, tanto che si diceva, la prima pinta era per farsi la bocca per poter apprezzare la seconda. Birra di gradazione alcolica moderata (4,9% vol) ma con una grande persistenza al palato. Un gusto che, piace o non piace; difficile trovare una via di mezzo. 

Malgrado questo, oggi, ordinando una Guinness, potremmo sentirci rispondere con questa domanda: “Quale la scura o la IPA?”  Certo questo fa parte delle regole del gioco; si è in continua evoluzione, in continuo cambiamento e la velocità con cui accadono le cose, ci porta ad essere sempre pronti; perché,  non bisogna stupirsi mai di nulla e di nessuno, anche perché come scritto secoli fa: niente di nuovo sotto il sole. Meditate gente. Meditate. 

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